La dipendenza affettiva: di cosa si tratta
La dipendenza affettiva riguarda il rapporto tra due o più persone adulte, generalmente partner, soggetti con vincolo di parentela, relazioni di amicizia o relazioni di qualsiasi altra natura.
Se pensiamo ad una possibile definizione possiamo fare riferimento alla dipendenza affettiva come una forma di rigidità relazionale, dove le risposte emotive e i comportamenti tendono a riprodursi in modo stereotipato, sempre uguale.
Si tratta di uno squilibrio relazionale che si verifica quando la persona fa difficoltà ad integrare gli aspetti di dipendenza e autonomia personale collocandosi rigidamente ad uno degli estremi di queste due polarità.
Per tanto si parlerà di dipendenza quando si tenderà ad aggrapparsi completamente all’altro o all’opposto quando si tenderà a fuggire dall’altro senza riuscire a trovare un equilibrio tra queste due modalità opposte.
Per questo, quando si parla di dipendenza affettiva, non si fa riferimento soltanto al quadro di chi non può fare a meno dell’altro, ma anche di chi non riesce a stare in relazione con altri, oltre che con se stesso.
Le relazioni risultano fortemente problematiche e possono essere inquadrate in 4 forme diverse. Vediamole brevemente insieme:
La dipendenza passiva:
Il dipendente passivo ricerca l’altro come qualcuno in grado di fornire supporto, cura, presenza, rassicurazione. La presenza e vicinanza delle altre persone è fondamentale oltre che per la sensazione di protezione e sicurezza anche per il normale svolgimento delle attività.
la persona in questione crede di non riuscire da sola a cavarsela, per questo, ha costante bisogno di appoggio da parte di qualcuno che lo indirizzi e instradi. La paura della solitudine è sempre molto presente. Per fronteggiare questa paura il soggetto potrà giungere a sottomettersi, sacrificarsi, dedicarsi interamente all’altro e accettare qualsiasi forma di umiliazione e sopraffazione pur di non vivere l’esperienza di separazione.
La co-dipendenza:
Questa forma di dipendenza per alcuni aspetti è simile alla dipendenza passiva. Le similitudini riguardano la carenza di autostima, di fiducia in se stessi e la possibilità di rinunciare a sé e ai suoi bisogni per mettersi al servizio degli altri, per fronteggiare la paura della solitudine.
A differenza che nella forma passiva, nella co-dipendenza è presente l’investimento per aiutare qualcun altro che ha bisogno d’aiuto. Il co dipendente è spesso in relazione con soggetti problematici e di fronte ad essi si pone come colui che sente l’esigenza di aiutare, di salvare l’altro. In questa relazione entrambi i soggetti coinvolti hanno una problematica di dipendenza.
Non di rado i co-dipendenti sono in relazione con persone fortemente problematiche o anche con tossicodipendenti.
Dipendente aggressivo:
L’aggressivo dipendente svaluta, critica, umilia l’altro da cui è dipendente. Il meccanismo relazionale è che il dipendente aggressivo riversa sull’altro ciò che ha subito lui per primo passando dal ruolo di vittima a carnefice. Il dipendente aggressivo disprezza, odia l’altro e anche se stesso. Così facendo, fronteggia la paura con l’attacco, l’aggressività, la forza. Non di rado il partener può essere un dipendente passivo.
Contro dipendenza:
II contro dipendente evita ogni forma di legame risolvendo con l’evitamento la paura di poter essere rifiutato e abbandonato.
Non sarà difficile sentirgli dire: “Faccio tutto da solo e sto bene così”
Si intuisce come, con tali modalità relazionali, l’incontro con l’altro diventi problematico e fonte di sofferenza anziché momento di piacere, connessione e arricchimento.
Di qualsiasi forma si tratti la dipendenza affettiva è una condizione relazionale caratterizzata da un’assenza di reciprocità nella vita affettiva che tende a creare malessere.
Se ti risuonano queste parole potrebbe essere importante partire dall’approfondire la tua visione in merito a:
Ciascuno di noi ha un proprio modo di vedere il mondo, vivere e sentire le specifiche situazioni di vita che gli accadono.