L’Urgenza In Psicoterapia

Tra Opportunità di Iniziare un Percorso e Fare Esperienza di Contenimento

 

Nella pratica psicoterapeutica, capita spesso che i pazienti richiedano appuntamenti urgenti quando si trovano a vivere emozioni intense o situazioni percepite come insostenibili. È una reazione comprensibile: quando ci sentiamo sopraffatti da un’emozione forte, come l’ansia, la paura, la tristezza o la rabbia, desideriamo un sollievo immediato. In questi momenti, è comune credere che il terapeuta possa fornire una soluzione rapida o un consiglio che risolva il problema nell’immediato.

La riflessione che ci apprestiamo a fare vale anche in tutti quei casi in cui si va in terapia, si richiede la seduta solo nel momento del bisogno. Per urgenza o momento di bisogno, infatti, intendiamo un momento in cui l’emotività si fa più forte a causa di accadimenti e si cerca in maniera urgente una soluzione al proprio stato d’animo o alla situazione che si sta vivendo.

L’Illusione della soluzione immediata

Quando ci troviamo a vivere emozioni particolarmente intense, la nostra prima reazione è spesso quella di volerle eliminare o gestirle rapidamente.  La richiesta di un appuntamento urgente nasce quindi da un bisogno di sollievo immediato. I pazienti, in questi momenti, tendono a cercare nel terapeuta una figura che possa “salvarli” o fornire una risposta risolutiva. Questa aspettativa, però, si basa su un’illusione: l’idea che esista una soluzione semplice e immediata che possa far sparire quell’emozione o risolvere la situazione problematica.

La psicoterapia non è una disciplina dell’urgenza

In realtà, il lavoro terapeutico non consiste nel fornire risposte rapide o nel sopprimere l’emotività. Al contrario, la psicoterapia è un percorso che insegna a riconoscere, comprendere e ascoltare le proprie emozioni. Le emozioni intense, per quanto scomode, sono segnali preziosi che ci indicano qualcosa di importante su noi stessi e sulla nostra vita. Imparare a starci a contatto significa sviluppare una consapevolezza più profonda, e questo richiede tempo, riflessione e un percorso strutturato.

La psicoterapia non può lavorare sull’urgenza, non deve neanche lavorare con troppa calma, quando infatti ci sono dei sintomi gli appuntamenti non possono essere mensili.  Tuttavia non può passare il messaggio sbagliato che tramite l’incontro di psicoterapia i sintomi passino subito. 

Non ci si può aspettare che nel giro di pochi incontri si riesca a generare una soluzione del problema e si riesca ad intervenire nel preciso momento in cui la persona sta vivendo il sintomo. Non è tramite un incontro di psicoterapia che un sintomo passa, ma è tramite un percorso di psicoterapia che possono essere curate le difficoltà. 

 

L’emozione intensa come spinta per iniziare un percorso

Piuttosto che cercare di eliminare subito l’emozione, potrebbe essere utile considerarla come un segnale che ci indica la necessità di iniziare un percorso psicoterapeutico. Quel disagio profondo, quella sensazione di urgenza, non è altro che un invito a prendersi cura di sé in modo più strutturato, più profondo e a lungo termine.

La psicoterapia, infatti, non è un intervento d’emergenza, ma un processo che richiede pazienza e impegno. È un cammino che porta a una maggiore consapevolezza, alla comprensione delle proprie dinamiche interiori e, infine, a un benessere più duraturo.

 

Il percorso terapeutico per sperimentare il contenimento

Se ti trovi a vivere un momento di grande intensità emotiva e senti il bisogno di un appuntamento urgente, considera questa come un’opportunità. Potrebbe essere il momento giusto per iniziare un percorso psicoterapeutico, non per ottenere una soluzione rapida, ma per intraprendere un viaggio verso una comprensione più profonda di te stesso. Un percorso in cui avere l’opportunità di sperimentare il contenimento emotivo. 

Il concetto di “contenimento” è centrale in psicoterapia, e si riferisce alla capacità del terapeuta di accogliere, comprendere e sostenere le emozioni e i pensieri del paziente, permettendogli di sentirsi sicuro e accolto. Attraverso il contenimento, il paziente può esplorare le proprie emozioni e vissuti in un ambiente protetto, dove è possibile trasformare l’angoscia in consapevolezza e crescita.

Il primo passo per sperimentare il contenimento è sentirsi immersi in un ambiente sicuro e non giudicante. La relazione terapeutica deve essere costruita sulla fiducia reciproca. Il paziente deve percepire il terapeuta come una figura affidabile e stabile, capace di accogliere qualsiasi emozione o pensiero senza giudizio.

La relazione terapeutica è centrale in questo senso per questo è importante darsi il tempo di stabilire una relazione sicura con il proprio terapeuta; per questo, ancora di più, la terapia non è il luogo dell’urgenza, piuttosto è il luogo della costruzione, della relazione, della base sicura.

Nel corso del percorso terapeutico, si è incoraggiati ad esplorare le proprie emozioni.  Il terapeuta agisce da contenitore, accogliendo le emozioni del paziente e restituendole in una forma rielaborata, che può essere compresa e integrata.

Il terapeuta accompagna nell’ascolto, anche corporeo delle emozioni se nel proprio percorso terapeutico ci si dà l’opportunità di sperimentare insieme il proprio vissuto. Se l’esperienza emotiva verrà reiterata, fin tanto che se ne sentirà il bisogno, sarà una preziosa occasione di condivisione e crescita emotiva.

Per questo è importantissimo sfruttare la relazione e il potenziale che la relazione terapeutica ha, piuttosto che andare alla ricerca di risposte da parte del terapeuta, andare alla ricerca di soluzioni, indicazioni comportamentali.

Così facendo, nel tempo si avrà l’opportunità di  sviluppare la capacità di contenere le proprie emozioni anche al di fuori della seduta terapeutica grazie alle esperienze di contenimento emotivo vissute insieme nella stanza di terapia.

La relazione con il terapeuta diventa un modello di riferimento, che si interiorizza. Questo processo aiuta a costruire un senso di sé più solido, capace di affrontare le difficoltà emotive con maggiore sicurezza.

Il contenimento raggiunge il suo culmine quando si acquisisce l’ autonomia emotiva. Quando si può stare a contatto con il proprio vissuto emotivo, anche intenso, avendo a disposizione l’esperienza di sicurezza, contenimento, base sicura, fatta nella stanza di terapia e ri-accedere a quel vissuto ogni volta che se ne sentirà l’esigenza.

Il contenimento diventa esperienza personale nella misura in cui si interiorizza una figura accudente che si fa propria e si porta sempre con sè.

Risulta quindi chiaro come tutto questo non possa esistere e strutturarsi con una richiesta urgente o con una risposta facile e veloce da parte del terapeuta.

La terapia è profondità, è sperimentarsi nella relazione. 

 

 

Dunque: La Terapia tra Opportunità di Iniziare un Percorso e Fare Esperienza di Contenimento

La psicoterapia rappresenta un’opportunità preziosa per chiunque desideri esplorare e comprendere meglio se stesso. Quando ci troviamo a vivere emozioni intense o situazioni di crisi, è naturale desiderare una soluzione immediata, ma è proprio in quei momenti che la terapia offre qualcosa di più significativo: l’occasione di intraprendere un percorso di crescita personale.

Questo percorso non è solo un modo per trovare sollievo temporaneo, ma un viaggio verso una comprensione più profonda delle proprie emozioni e dinamiche interiori. La terapia insegna ad ascoltare e a contenere quelle emozioni, piuttosto che cercare di eliminarle. Attraverso il contenimento, il paziente sperimenta una forma di sostegno che lo aiuta a sviluppare una maggiore resilienza emotiva e una capacità di autoregolazione.

In sintesi, la psicoterapia non solo fornisce un intervento nei momenti di difficoltà, ma offre un contenitore sicuro in cui esplorare e trasformare le proprie emozioni.

È un’opportunità per imparare a vivere con maggiore consapevolezza e per costruire un sé più solido e capace di affrontare le sfide della vita.

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