Emozioni: non solo ciò che proviamo

Cosa ci accade di fronte agli eventi di vita quotidiana

Non è facile svelare agli altri ciò che ci abita dentro, e capita che non sia facile nemmeno per noi stessi, alle volte, comprendere cosa ci accade.

Spesso quando si parla di interiorità si parla di anima, si è soliti simboleggiare l’emozione con l’immagine di un cuore, tuttavia in ambito scientifico si ritiene che le emozioni abbiano sede in una specifica parte del cervello più che nel cuore.

Qui non parlerò di anima, ma di mente ed emozioni.

Tranquillo, lo faremo in modo estremamente semplicistico!

L’obiettivo è di comprendere come funzioniamo, cosa ci accade di fronte agli eventi di vita quotidiana.

Partiamo da qui: Istinto emozione e razionalità

Per semplicità proviamo a pensare al nostro cervello usando una mano e suddividendo le parti della nostra mano in 3 diverse parti le quali fanno riferimento a 3 diverse aree cerebrali.

In questo modo qui:

Proviamo ad immaginare il nostro cervello come un organo disposto su tre piani; ogni piano, ogni parte, è autonoma ma connessa l’una all’altra.

Queste diverse parti sono presenti in ciascuno di noi e svolgono prettamente lavoro di squadra. Hanno punti di vista completamente diversi e dove non arriva l’una arriva l’altra, difatti solo con l’integrazione delle informazioni di ciascuna si può avere una visione d’insieme, senza la connessione tra una parte e l’altra avremmo informazioni specifiche ma disconnesse tra loro.

POLSO -AZIONI ISTINTIVE

Il polso verrà utilizzato per simboleggiare il tronco encefalico o cervello antico dato che è il primo a svilupparsi, il quale, rappresenta la parte più profonda senza la quale verrebbero meno tutte le funzioni di sopravvivenza.

A questo livello vengono regolate tutte le attività fisiologiche come il battito cardiaco, il respiro, tutte le attività involontarie come la fame la sete, il sonno, la sessualità, la difesa

È caratterizzata dalla memoria procedurale che consente l’uso degli schemi d’azione.

 

DITA – COGNIZIONE

Poi, ancora sopra c’è la parte più giovane, la quale può essere immaginata come l’ultimo piano di un sistema multipiano cioè l’ultima a svilupparsi.

Quest’area è logica e razionale, è schematica la parte con la quale si rispettano gli orari, gli impegni, ci si organizza le attività.

È l’area dove si soppesano le azioni, si prendono le decisioni tenendo conto delle diverse situazioni.

Questa è la parte responsabile di dare significato alle esperienze che facciamo.

POLLICE – EMOZIONI

Subito sopra abbiamo il sistema limbico che fa riferimento alla mente emotiva, che, per semplicità, chiameremo la parte che “sente” rappresentata in questo caso dal pollice.  Questa è la parte creativa, empatica, che capisce al volo la situazione, è caratterizzata dalla memoria episodica grazie alla quale ricordiamo i dettagli emotivi di ciò che abbiamo vissuto.

Questa parte fa riferimento alle condotte sociali e a 5 sistemi motivazionali universali di cui ci parla Liotti:

  • Il sistema motivazionale dell’attaccamento
  • L’accudimento
  • La sessualità
  • Il sistema competitivo di rango (posture di sfida o di resa)
  • Il sistema di cooperazione (il gioco sociale)

Le emozioni accompagnano l’azione di ciascuno di questi sistemi motivazionali: le emozioni sono un’informazione sulla nostra disposizione all’azione. 

Ma a cosa serve tutto questo?

A notare come le emozioni non viaggiano da sole ma siano il risultato di svariate componenti tutte interconnesse l’una all’altra:

  • Componente fisiologica: quello che sento nel corpo
  • Lo stato di valutazione cognitiva attuata da parte dell’individuo che, in maniera chiaramente del tutto soggettiva, darà degli attributi più o meno piacevoli ad un determinato evento.
  • Reazione comportamentale associata alla percezione dello stimolo e alle sensazioni corporee.

E dunque

Cosa sono le emozioni?  

 Sulla base delle componenti sopra descritte possiamo definire le emozioni come delle reazioni a stimoli interni o  esterni  a cui ciascuno dà il proprio significato personale, che causano delle sensazioni corporee che ci inducono all’azione. 

Dunque, le emozioni non sono solo ciò che proviamo

I comportamenti che scegliamo di mettere in atto sono strettamente collegati alle emozioni che proviamo: ad esempio acquistiamo qualcosa perchè ci fa sentire in un determinato modo, escludiamo qualcos’altro proprio perchè provoca in noi una determinata emozione, scegliamo di frequentare un posto o una determinata persona piuttosto che un’altra sulla base del significato che diamo all’azione che scegliamo e a come ci fa sentire.

Ed è per questo che individuare cosa proviamo è di fondamentale importanza per comprendere il significato dell’esperienza che stiamo compiendo, dell’azione che svegliamo di mettere o non mettere in atto, comprendere le sensazioni corporee che avvertiamo.

Soffermarci a riflettere su cosa proviamo è il primo passo per avere il quadro completo, per comprendere il nostro mondo interno nella sua interezza.

 

Molto di frequente, nella stanza di terapia, insieme ai miei pazienti uno dei primi lavori che facciamo insieme è proprio quello di consapevolizzare il quadro completo di ciò che avviene nel proprio mondo interno.

Prendere coscienza di ciò che proviamo, di come il corpo si attiva rispetto a quel determinato vissuto emotivo e qual è la personale reazione comportamentale che si sceglie di mettere in atto.

 

 

Ora prendi carta e penna

e prova a comprendere meglio cosa stai vivendo usando le domande che ti lascio qui:

 

 

Concludendo:

Le emozioni influenzano totalmente la nostra vita, modificano i nostri pensieri e anche il nostro comportamento.

Quando parliamo di emozioni dobbiamo necessariamente fare riferimento all’integrazione

Integrare vuol dire completare aggiungendo gli elementi mancanti

Le emozioni non possono essere scisse dalla cognizione.

Ragione e sentimento non possono scindersi, bensì è fondamentale integrare i due aspetti.

Bisognerà interrogarsi, comprendere e integrare la ragione all’emozione e alla sua manifestazione corporea.

Per approfondire insieme